Cane Corso


Cane Corso




Storia
Il Cane Corso è un discendente del Canis Pugnax, il molosso dell'Antica Roma. Nella sua storia è stato utilizzato per la guardia delle proprietà e del bestiame, ma anche per la difesa personale grazie alla sua imponente mole unita ad una notevole agilità.
Negli anni '70 rischiò l'estinzione, ma grazie al recupero effettuato da appassionati, che selezionarono e incrociarono i migliori soggetti rimasti, la razza si è salvata.
Alcuni ritengono che in alcuni casi nel il recupero della razza si dovetterò incrociare dei Boxer con dei grossi Mastini Napoletani.
L'appellativo Corso non si riferisce alla Corsica, probabilmente deriva dal latino "Cohors" che significa protettore.
Ha comunque una derivazione non univoca; legato al linguaggio latino e a quello volgare delle regioni meridionali dell'Italia.Denti Corso

Particolare impulso alla diffusione del Cane Corso nel Sud d’Italia, dove la sua presenza si è sviluppata più che altrove grazie al perdurare degli appropriati presupposti ambientali e culturali, fu dato dalla Casa Reale Borbonica.
Fu in queste terre che il Cane Corso è stato mantenuto e conservato fino a noi grazie all’impiego pratico per il quale venne di volta in volta utilizzato.
Secondo una classificazione utilitaristica basata sulla funzione, il cane che noi conosciamo con il nome di Corso o “Cane da presa”, veniva definito con una serie di appellativi, che ne evidenziavano “le specializzazioni”, tra i quali: Cane da Pagliaio, Cane da Capraio, Cane da Macellaio (o da Beccaio oppure Vucciero o Bucciero), Dogo (o Cane da Caccia Grossa) e Cane da Combattimento.

In senso più generico, invece, nelle varie terre del Regno, assumeva i nomi di:
• Cors’ (Contado del Molise e Abruzzo);
• Cane ‘e presa (Terra di Lavoro);
• Cane della masseria (Puglia);
• Mastino da catena, Cane Corsicano (Basilicata);
• Cuòrsicu : Alta Lucania;
• Can’ Huzz : Cane Guzzo (Calabria);
• Corsu, Cane Guzzo, Vucciuriscu (Sicilia).



Aspetto generale

Citazione da "Il Cane", 1897; testo universitario del Prof. Errico Tecce (professore di zootecnia nella Regia Scuola Veterinaria di Napoli).
"Ha l’espressione superba e orgogliosa: e si rivela in ogni caso assai affezionato al padrone, in guisa da esporre spesso la sua vita per garantire quella del suo signore. È detto cane di comando, e non obbedisce che al padrone. Quando questo glie l’ordina, attacca con ferocia insuperabile; assale, atterra, sbrana; tutto è compiuto in un batter d’occhio. A Napoli è il compagno inseparabile del camorrista, al quale accresce la fierezza nella spoliazione dell’innocente. Non è disadatto alla guardia della mandra, avendo l’abilità di restituire alla calma il toro stizzito; profitta del momento favorevole per addentarlo alla bocca, ed allora lo lascia, quando ha la certezza che l’animale infuriato ceda alle sue imposizioni. È un lottatore senza paura e senza biasimo, che si batte coll’assassino, col cane ordinario, col lupo, coll’orso e col toro, vero Ercole che, confidando nella forza propria, rifiuta e spregia l’agguato; attacca sempre di fronte e senza esitanza: atterra l’avversario e si contenta di tenerlo semplicemente inchiodato sul suolo, se il malcapitato non oppone nessuna resistenza. È generoso coi bambini e coi piccoli cani, non gli piace di attaccar brighe senza ragioni; ma se è provocato, guai all’imprudente, ché il dogue non lascia manomettere la sua dignità. Nella guardia alla casa, ai magazzini, alle merci, è il custode più fiero e più geloso, perché preferisce di morire prima che siano manomesse le sostanze affidate alla sua vigilanza".



Cucciolo Corso Corso Cucciolo
Cuccioli di Cane Corso


Carattere
Anche se nel corso dei secoli è stato sempre utilizzato per i più svariati impieghi, il Cane Corso si è sempre distinti da tutte le altre razze, perché possiede la rara caratteristica di essere sia idoneo per la guardia sia per la difesa. I secoli non hanno impedito alla razza di mantenere le sue doti caratteriali. Rimane una razza ardita, di temperamento tenace e rimane anche un eccellente morditore, anche se non attaccherebbe mai senza un motivo valido. E’ una delle migliori razze, insieme al Mastino Napoletano, per proteggere una proprietà.
È un cane dolcissimo e coccolone, ama il contatto con il proprio padrone. Può essere estremamente discreto e intelligente, riesce a cogliere tutto quello che succede intorno a sé. È poco adatto a persone sedentarie. Ha molto bisogno del contatto con il padrone. È iperprotettivo e si affeziona facilmente ai bambini.





STANDARD FCI


Altezza:Corso in posa
 - maschi da 64 cm a 68 cm
 - femmine da 60 cm a 64 cm
Peso:
 - maschi da 45 kg a 50 kg
 - femmine da 40 kg a 45 kg

Tronco: compatto e molto robusto; deve essere dell’1% più lungo dell’altezza al garrese.
Testa e muso: è brachicefale e deve misurare i 3,6/10 dell’altezza. Il muso deve essere largo e misurare circa i 3,4/10 della lunghezza tot. della testa. Gli assi longitudinali del cranio e del muso sono lievemente convergenti tra loro.
Tartufo: sempre sulla stessa linea della canna nasale, voluminoso e più piatto possibile.
Denti: ben sviluppati e completi nel numero; chiusura leggermente prognata a causa della posizione degli incisivi superiori rispetto a gli incisivi inferiori.
Collo: deve misurare circa i 3,6/10 dell’altezza al garrese.
Pelle: spessa ed aderente al corpo in tutte le sue parti.
Arti: in appiombo sia gli anteriori che i posteriori; forti, robusti e con buona ossatura.
Spalla: deve apparire lunga e obliqua. Misura il 30% dell’altezza al garrese e deve avere un inclinazione rispetto al piano orizzontale di 48-50 gradi.
Muscolatura: potente e lunga, ben sviluppata in tutto il corpo.
Linea superiore: retta con una lieve convessità lombare.
Coda: con inserimento alto e grossa alla radice. Viene amputata all’altezza della 4° vertebra.
Proporzioni: la lunghezza del tronco è dell’11% più lunga dell’altezza al garrese; la lunghezza globale della testa raggiunge i 3,6/10 dell’altezza; l’altezza del torace è 5/10 dell’altezza.
Pelo: corto, aderente, e possibilmente lucido e brillante.
Colori ammessi: nero, tigrato, fulvo e grigio.
Difetti più ricorrenti: enognatismo, divergenza degli assi cranio-facciali, canna nasale montonina, occhi chiaro, altezze fuori standard, parallelismo accentuato degli assi cranio-facciali, convergenza molto marcata, criptorchidismo, monorchidismo, anurismo.




Bibliografia
http://it.wikipedia.org
http://www.agraria.it
http://www.ilcontadodelmolise.com