Dogo Argentino


dogo argentino


Storia

La selezione del Dogo Argentino comincia alla fine dell’Ottocento nella provincia di Còrdoba, a nord-ovest di Buenos Aires.
La razza è frutto del lavoro di Antonio Nores Martínez, un medico membro di una antica famiglia locale, con la collaborazione del fratello Augustìn.
All'inizio, egli incrociò metodicamente diversi cani di razza pura con l'antico cane da combattimento di Cordoba, Perro de Pelea Cordobés, un cane forte e vigoroso, ma di carattere ancora instabile e geneticamente mal definito.
Questa razza locale, prodotto di incrocio fra i Mastiff, i Bulldog e i Bull-Terriers era rinnomata e molto apprezzata tra gli amatori dei combattimenti di cani; in questa epoca, questi combattimenti erano molto popolari fra tutte le classi sociali. Grazie ad una selezione severa e minuziosi studi di carattere, il dottor Nores Martinez ottenne lo scopo che si era prefissato ottenendo una prima famiglia ad eredità stabile: la "Famiglia Araucana".
All'inizio, questo cane fu considerato unicamente cane da combattimento. Ma il dottor Nores Martinez era un cacciatore appassionato ed usò questi cani in una delle sue abituali battute di caccia.
Per migliorarne l'olfatto fu introdotto il Pointer e così facendo creò la seconda famiglia, la "Famiglia Guaranì".
Nel corso degli anni, si adattò ancora una volta ad una nuova attività, diventando compagno nobile e leale e protettore insuperabile dei suoi padroni, "Famiglia del Chubut".Cucciolo di dogo
La sua forza, la sua tenacia, il suo odorato molto fine e il suo coraggio lo designano come migliore tra i cani da caccia al cinghiale, al pecari, al puma e agli altri predatori che infestano le vaste e diverse regioni del territorio argentino.
Per migliorarne le caratteristiche fisiche e affinarne le capacità venatorie venne in oltre incrociato con l'Alano, il Dogue de Bordeaux, il Cane da Montagna dei Pirenei ed il Levriero Irlandese.
Il suo equilibrio armonioso e la sua muscolatura atletica lo rendono atto a sopportare lunghe marce in tutte le condizioni atmosferiche e a sostenere duri combattimenti con la preda cacciata.
La base da cui partirono fu il Perro de Pelea Cordobès, una razza locale, incrocio di Bulldog, Bull Terrier e Mastini, utilizzata per i combattimenti. Per migliorarne le caratteristiche fisiche e affinarne le capacità venatorie il Perro de Pelea Cordobès venne incrociato con l'Alano, il Dogue de Bordeaux, il Cane da Montagna dei Pirenei, il Levriero Irlandese ed il Pointer.
La nuova razza venne fissata verso il 1928, lo standard pubblicato nel 1947, con il riconoscimento ufficiale da parte dell'Argentina nel 1964.
Il 31 luglio 1973, grazie agli sforzi infaticabile del dottor Agostino Nores Martinez, fratello del creatore della razza, il Dogo Agentino è stato accettato dalla Federazione Cinofila Internazionale (FCI) come prima e unica razza argentina e fu pubblicato il primo standard ufficiale. Inizialmente classificato tra i segugi e cani da pista di sangue, attualmente si trova inserito nel Gruppo 2 (molossoidi).


Caratteristiche
Cane di media taglia. Potente sia per l’ossatura, sia per la muscolatura. Interamente bianco, ardito nell’espressione. I suoi movimenti sono ampi e sicuri. Fra i segugi per grossa selvaggina, il Dogo è l’unico molossoide. Eccellente struttura, molto solida e poderosa. Le proporzioni sono ottime ed i rapporti tra testa, tronco ed arti sono buoni. È un tipico molossoide, robusto e tonico nella muscolatura.


Carattere
È un cane di forte tempra ma molto dolce con il padrone e il resto della famiglia. Particolarmente attaccato ai bambini con i quali sa essere una ottima balia. I maschi talvolta hanno un carattere dominante con altri dello stesso sesso. Le femmine sono delle madri molto premurose. Il parto di solito è naturale senza interventi umani. La sua vita media si aggira sui dieci anni.
Ama stare all’aria aperta e fare lunghe passeggiate.





STANDARD FCI


Dogo maschio e femminaAltezza:
- maschi da 62 a 68 cm
- femmine da 60 a 65 cm
Peso ideale:
- maschi 45 kg
- femmine 40 kg

Testa: Di proporzioni medie, dà un'impressione di forza e potenza, senza angoli bruschi né fini cesellature. La linea superiore è leggermente concava-convessa: per il rilievo dei muscoli masticatori e della nuca, il profilo della regione cranica è convesso e il muso è leggermente concavo. La forte muscolatura dà una forma arcuata all'attaccatura della testa al collo.

REGIONE CRANICA
Cranio: Massiccio, convesso nel senso anteriore-posteriore e trasversale. Le arcate degli zigomi sono molto sporgenti e formano una larga fossa temporale che permette uno sviluppo marcato del muscolo temporale. La protuberanza occipitale svanisce di fronte al grande sviluppo dei muscoli della nuca. Il solco centrale è leggermente marcato.
Stop: Mediamente marcato, trovandosi nel luogo di transizione tra la leggera concavità del muso e la convessità del cranio. Visto di profilo esso è ben definito grazie alla prominenza delle arcate sopracciliari.

REGIONE FACCIALE: Della stessa lunghezza del cranio.
Tartufo: Nero con le narici ben aperte. Esso è leggermente proteso in avanti visto la leggera concavità del muso. Vista di profilo, la delimitazione anteriore del tartufo è dritta e perpendicolare rispetto al bordo anteriore del mascellare; esso può tuttavia essere posizionato più avanti di quest'ultimo.
Muso: Potente, un po' più lungo che alto, ben sviluppato in larghezza. Le facce laterali sono leggermente convergenti. Il muso è leggermente concavo, una caratteristica quasi esclusiva del Dogo argentino.
Labbra: Moderatamente spesse, corte e ben applicate. I bordi delle labbra sono di preferenza pigmentati di nero.
Mascelle/denti: Mascelle forti e ben tese, senza prognatismo superiore o inferiore. Le branche mandibolari convergono leggermente e regolarmente. La forza della presa delle mascelle è massima. I denti sono grandi, ben sviluppati, allineati in modo regolare, saldamente impiantati e di un bianco immacolato senza carie. Si ricerca una dentatura completa. La regolarità delle arcate dentarie è d'importanza fondamentale. Chiusura a tenaglia, chiusura a forbice ammessa.
Guance: Larghe, leggermente appiattite, esenti da pieghe, da rigonfiamenti e da cesellature; ricoperte da una pelle spessa.
Occhi: Da colore bruno scuro a nocciola, protetti dalle palpebre i cui bordi sono preferibilmente pigmentati di nero, senza che una depigmentazione parziale venga considerata un difetto penalizzabile. Essi sono ben separati. A mandorla, sono posizionati ad altezza media. Nell'insieme la loro espressione è attenta e viva, ma può spesso divenire dura e implacabile, specialmente nei maschi.
Orecchie: Attaccate alte sulla testa, esse sono ben separate l'una dall'altra a causa della larghezza del cranio. Vista la funzione del cane alle sue origini, esse dovrebbero essere tagliate e portate dritte, di forma triangolare e di una lunghezza che non superi il 50% della lunghezza del bordo anteriore del padiglione dell'orecchio naturale. Se non sono tagliate, sono di lunghezza media, larghe, spesse, piatte e arrotondate all'estremità. Il pelo è un po' più corto che sul resto del corpo. Possono presentare piccole macchie che non sono penalizzabili. L'orecchio naturale è portato cadente e ben applicato contro la parte posteriore delle guance. All'erta possono essere portate semierette.

COLLO
Di lunghezza media, forte e dritto, ha una buona muscolatura e presenta di profilo una linea superiore leggermente convessa. Ha la forma di un cono tronco. All'attaccatura con la testa, la muscolatura forma una piegatura che nasconde tutte le sporgenze ossee di questa regione; si unisce armoniosamente con il torace formando una larga uscita d'incollatura. È coperto da una pelle elastica e spessa che può scivolare liberamente sui tessuti sottocutanei che sono un po' più lassi che nel resto del corpo. Alla gola presenta delle pieghe non pendenti e lisce; questa caratteristica è fondamentale in vista delle attitudini funzionali del cane. Il pelo di questa regione è un po' più lungo rispetto al resto del corpo.

CORPO
La lunghezza del corpo, misurata dalla punta della spalla alla punta della natica, supera di circa il 10% l'altezza al garrese.
Linea superiore: Orizzontale. Il garrese e la punta dell'anca sono alla stessa altezza; essi sono i due punti più rilevati.
Garrese: Ampio e ben rilevato.
Dorso: Largo e vigoroso, con un importante sviluppo muscolare che crea una leggera inclinazione in direzione della regione lombare.
Regione lombare: Solida e dissimulata dallo sviluppo della muscolatura lombare che forma un solco mediano lungo la colonna vertebrale. Essa è un po' più corta del dorso e risale leggermente verso la groppa. Lo sviluppo muscolare nell'insieme delle regioni che formano la linea superiore disegna un profilo che appare talvolta avvallato, ma è una falsa impressione, e lo sviluppo completo della muscolatura dorsale e vertebrale nei cani adulti crea lo stesso effetto.
Groppa: Di lunghezza media, larga e muscolosa, le estremità dell'anca e della tuberosità dell'ischio sono appena visibili. La sua larghezza è uguale o un po' al di sotto di quella della gabbia toracica. Essa forma in rapporto all'orizzontale un angolo di circa 30°, il che determina un superiore leggermente inclinato fino all'attaccatura della coda.
Petto: Largo e ben disceso; la punta dello sterno si trova alla stessa altezza della punta della spalla (articolazione scapolo-omerale) e la linea inferiore del torace è a livello dei gomiti. Il petto è spazioso per offrire largo spazio ai polmoni. Le costole sono lunghe moderatamente curvate e si congiungono con lo sterno al livello della linea del gomito.
Ventre: Un po' rialzato in rapporto alla linea inferiore del torace, ma mai levrettato; vigoroso; i muscoli dei fianchi e del ventre presentano lo stesso buon tono.
Coda: Attaccata ad altezza media, essa forma un angolo di 45° con la linea superiore. A forma di sciabola, spessa e lunga, raggiunge i garretti senza superarli. A riposo essa è naturalmente cadente. In azione, è portata un po' più alta della linea superiore e batte continuamente da sinistra a destra. Al trotto, è portata alla stessa altezza o un po' più alta.

ARTI
ARTI ANTERIORI: Nell'insieme presentano un tutto muscoloso ed osseo saldo e vigoroso ben proporzionato alla taglia del soggetto. Visti di fronte e di profilo, gli anteriori sono dritti e paralleli.
Spalle: Alte e ben proporzionate. Esse sono molto robuste, con una buona muscolatura in rilievo, ma senza esagerazione. L'obliquità della scapola rispetto all'orizzontale è di 45°.
Braccio: Di lunghezza media e ben proporzionato all'insieme. È vigoroso, dotato di una importante muscolatura e forma un angolo di 45° rispetto all'orizzontale.
Gomiti: Robusti, ricoperti da una pelle un po' più spessa ed elastica che non forma né pieghe né rughe. Posizionati naturalmente contro la parete toracica alla quale sembrano appartenere.
Avambraccio: Della stessa lunghezza del braccio e perpendicolare rispetto all'orizzontale; le sue ossa sono robuste e dritte e la muscolatura è ben sviluppata.
Carpo: Largo, situato nel prolungamento dell'avambraccio esente da escrescenze ossee o da pieghe cutanee.
Metacarpo: Leggermente appiattito, è dotato di una buona ossatura e presenta una obliquità di 70-75° rispetto all'orizzontale.
Piedi anteriori: Arrotondati, con dita corte, solide e ben strette. I cuscinetti duri e carnosi sono ricoperti da una pelle nera e rugosa al tatto.

ARTI POSTERIORI: Le angolazioni sono medie. Nel loro insieme, i posteriori sono forti, solidi e paralleli; danno l'impressione della grande potenza che la loro funzione esige, poiché gli arti posteriori devono assicurare un impulso sufficiente e determinare il portamento tipico del cane.
Coscia: Di lunghezza ben proporzionata all'insieme, vigorosa, con muscoli visibili pienamente sviluppati. L'articolazione dell'anca forma un angolo di 100°.
Ginocchio: Situato sullo stesso asse dell'arto. L'angolo femoro-tibiale è di circa 110°.
Gamba: Leggermente piu corta della coscia, robusta, prolunga il buon sviluppo muscolare dell'arto.
Garretto: L'insieme tarso-metatarso è corto, robusto e solido; assicura la forza di propulsione del treno posteriore. L'articolazione del garretto è solida e forma un angolo di circa 140°; la punta del garretto è ben visibile. Il garretto è saldo, quasi cilindrico e forma un angolo di 90° rispetto all'orizzontale. Se esistono gli speroni, devono essere eliminati.
Piedi posteriori: Simili ai piedi anteriori; benché siano un po' più piccoli e leggermente più lunghi, ne hanno la stessa conformazione.

Andatura: agile e sciolta. Non appena l'interesse del cane viene risvegliato, l'andatura cambia notevolmente carattere; si rialza e le reazioni diventano rapide, il che è tipico della razza. Il passo è calmo; il trotto è allungato con una buona estensione degli anteriori e una spinta possente dei posteriori; al galoppo, il cane mostra tutta la sua energia e sviluppa tutta la sua potenza. Le impronte dei quattro piedi sono parallele. I cani che camminano all'ambio non sono ammessi; questa andatura è considerata un difetto grave.

Pelle: omogenea, un po' spessa, ma liscia ed elastica. Bene applicata al corpo, è abbastanza mobile grazie alla struttura semi-tesa dei tessuti sottocutanei; non forma pieghe notevoli, salvo nella regione del collo dove i tessuti sottocutanei sono più lenti. Deve essere meno pigmentata possibile, anche se con gli anni la pigmentazione aumenta. Una pelle esageratamente pigmentata non è ammessa. Si preferiscono i soggetti nei quali i bordi delle mucose labiali e palpebrali sono pigmentati di nero.

MANTELLO
Pelo: Uniformemente corto, liscio, e piacevole al tatto, di una lunghezza approssimativa da 1,5 a 2 cm. La densità e lo spessore variano secondo il clima. In un clima tropicale, il pelo, più sottile e rarefatto, lascia trasparire le regioni pigmentate, il che non è un motivo di penalizzazione. In un clima freddo, il pelo è più spesso e fitto; la presenza di sottopelo è allora possibile.
Colore: Di un bianco puro. Attorno agli occhi si accetta una macchia nera o di colore scura; questa macchia non deve superare il 10% della superficie della testa. Tra i soggetti di pari qualità, il giudice dovrà optare per quello il cui bianco è più puro.

DIFETTI: Ogni scarto in rapporto a ciò che precede deve essere considerato un difetto e verrà penalizzato in funzione della sua gravità.
Sviluppo osseo e muscolare insufficiente (debolezza).
Tartufo non sufficientemente pigmentato.
Labbra pendule.
Denti piccoli, mal sviluppati o cariati. Dentatura incompleta.
Occhi troppo chiari. Entropion o ectropion.
Torace a botte o carenato.
Costole piatte.
Angolatura esagerata dell'arto posteriore.
Garretto troppo lungo.
Andatura atipica.
Pigmentazione esagerata della pelle nei soggetti giovani.
Presenza di piccole zone di pelo colorato.
Nervosismo, squilibrio nervoso.

DIFETTI ELIMINATORI:
Tartufo depigmentato.
Prognatismo superiore o inferiore.
Occhi blu o di colore diverso (eterocromia).
Sordità.
Pelo lungo.
Piu di una macchia di colore sulla testa. Macchie di colore sul corpo.
Altezza inferiore a 60 cm e superiore a 68 cm.
Aggressività.

N.B. I maschi devono avere i due testicoli di aspetto normale completamente discesi nello scroto.




Bibliografia
http://it.wikipedia.org
http://www.agraria.it
http://www.allevamento-dogo-argentino.it