Mastino Spagnolo


mastino spagnolo



Storia

È considerata la più antica razza spagnola.
Alcuni studiosi lo considerano una sorta di "anello di collegamento" tra i pastori-custodi più rustici, come il Pastore dell'Asia Centrale e i mastini propriamente detti, come il Mastiff. Questo non significa che lo Spagnolo sia il capostipite dei mastini, ma semplicemente che, osservandolo, possiamo forse ricostruire una fase dell'evoluzione di queste razze.
Forse introdotto nella penisola iberica dai mercanti fenici, forse giuntovi al seguito di greggi di ovini, comunque citato da Virgilio nelle Georgiche (...il vigoroso Molosso iberico...) è tradizionalmente legato al mondo della pastorizia. Nel 1273 gli allevatori di Castilla, León ed Extremadura fondarono l'"Honrado Concejo de La Mesta y Pastos de Castilla", allo scopo di regolamentare l'allevamento ovino. Negli atti ufficiali del Concejo si stabiliscono, tra le altre cose, le norme per il possesso dei cani che accompagnano il gregge, proponendo un rapporto ottimale di 5 mastini ogni 1000 pecore (con una media, nei secoli XV e XVI, di una popolazione di 2500000 pecore nei territori di Castilla, possiamo calcolare che circa 12000 mastini svolgevano il loro compito di guardiani), ma anche quale deve essere il loro trattamento, quanto devono mangiare i cani (a loro viene riservata la stessa quantità di cibo dei pastori), e si prevedono sanzioni per gli abusi. Sebbene si trattasse di una razza profondamente legata al mondo agricolo-pastorale, il Mastino è sempre stato amato anche dai grandi proprietari terrieri e dai nobili, al punto che talvolta veniva ammesso alla corte reale, come testimoniato dall'opera "Las Meninas" di Diego Velázquez, che ritrae l'Infanta Margarita e le sue dame in compagnia del grosso cane. Ci sono testimonianze della presenza di Mastini spagnoli anche accanto ai conquistadores del Nuovo Mondo: Diego de Salazar ebbe accanto "Becerrillo" , e il cucciolo di questo, "Leoncillo", accompagnava Nunez de Balboa. Si legge talvolta della presunta esistenza di due tipologie di mastino, il "Mastin Ligero", di corporatura più snella e asciutta, utilizzato per la caccia , ed il "Mastin Pesado", il tipo pesante che conosciamo come custode del gregge, ma i maggiori esperti smentiscono queste affermazioni. La razza entra nella cinofilia ufficiale dopo il 2° conflitto mondiale, il primo standard di razza venne stilato nel 1949.
Venuta meno l'esigenza di accompagnare le transumanze, negli ultimi decenni il numero di mastini spagnoli si è ridotto, ma continua ad essere presente accanto ai pastori. 
È stato per secoli il protettore delle mandrie in transumanza, soprattutto delle pecore Merinos, la cui storia è strettamente legata a quella del cane. In tempi moderni, con la progressiva scomparsa della pastorizia, la razza ha rischiato seriamente l’estinzione. La razza è tutt’oggi in fase di recupero, quindi è difficile trovare esemplari perfetti. Anche nelle più prestigiose linee di allevamento "da expo" si reintroduce periodicamente sangue di soggetti rustici.


Mastino Spagnolo
Caratteristiche
Uno dei più grandi cani esistenti, come taglia, come massa e come poderosità. Cane ben proporzionato, muscoloso, grande e pesante, brachicefalo e mesomorfo, con scheletro compatto. Unisce eleganza alla sua grande potenza. 
La corporatura massiccia, la pelle lassa, la giogaia abbondante, le orecchie pendenti, e lo sguardo tranquillo, unitamente all'indole pacata, trasmettono a chi non conosce la razza una sensazione di cane pigro ed indolente, con scarse attitudini all'azione, ma si tratta di pura apparenza... al momento del bisogno, la forza del mastino si rivela in maniera esplosiva, con scatti che stupiscono il neofita per velocità ed agilità insospettate. La selezione operata dal lavoro di custode delle greggi transumanti negli sterminati territori di Castilla, dove spostamenti quotidiani di 30 km erano la norma, gli ha fornito anche una notevolissima resistenza di fondo nel camminare.
Una delle razze più affascinanti del mondo per le sue caratteristiche morfologiche.



Carattere
Tipico dei grandi pastori-custodi, tranquillo, distaccato, indipendente e protettivo.
È essenzialmente un guardiano, pacato ed equilibrato. Temibile in caso di pericolo per il padrone o per la sua proprietà. I problemi relativi alla ricostruzione di una razza che si stava perdendo si ripercuotono anche sul carattere: alcuni soggetti oggi sono molto aggressivi, altri sono timidi. Da cucciolo è piuttosto delicato. Da adulto è un cane rustico e robusto. Va tenuto in giardino, ma con un adeguato ricovero perché soffre molto il freddo. Deve avere molto contatto umano.





STANDARD FCI


Mastino SpagnoloAltezza:  non c’è limite massimo e sono più apprezzati gli esemplari più alti, purché restino armonici.
Limite minimo: 77 cm nei maschi; 72 cm per le femmine.
Questi limiti dovrebbero sempre essere abbondantemente superati.

Tronco: ben proporzionato, poderoso.
Testa e muso: la testa è grossa: il rapporto tra cranio e muso è di 6:4. l’insieme cranio, muso, visto dall’alto, è quadrato e uniforme. Gli assi cranio-facciali sono leggermente divergenti.
Tartufo: ampio e nero.
Denti: dentatura forte, completa e corretta. Chiusura a forbice.
Collo: molto robusto, forte e ben inserito.
Orecchie: sono di media grandezza, triangolari, piatte, pendenti.
Occhi: sono piccoli in rapporto al cranio, a mandorla, preferibilmente bruni o nocciola.
Arti: perfettamente in appiombo, sono diritti, forti e muscolosi.
Spalla: di giuste proporzioni e inclinazione.
Andatura: con eccellente spinta. Falcate ampie.
Muscolatura: di ottimo sviluppo fisico. Masse muscolari ben evidenti.
Coda: è molto grossa alla radice, inserita a media altezza, forte e flessibile. Scende fino ai garretti.
Pelle: elastica e abbondante. Sotto il collo forma giogaia.
Pelo: folto, grosso, duro, semilungo, liscio.
Colori ammessi: i più apprezzati sono quelli uniformi (bianco sporco, fulvo, rossiccio, nero, grigio lupo e marrone), ma sono accettati anche i mantelli tigrati e bianco-pezzati.
Difetti più ricorrenti: ogni scarto da quanto sopra indicato deve essere considerato difetto da penalizzare in funzione della sua gravità.




Bibliografia
http://it.wikipedia.org
http://www.agraria.it